application connecting food lu
Agroalimentare, Storie professionali

Parliamo di blockchain nella filiera agroalimentare

Incontro con la start-up Connecting Food

Oggi parliamo di un argomento complesso e necessario allo stesso tempo: La blockchain filiera agroalimentare. Sì, proprio quello! Non voglio mentirvi, non sono una specialista in blockchain, ma siccome è un argomento che mi interessa molto, ho voluto saperne di più! E per potervelo raccontare, sono andata a prendere le informazioni da una start-up di cui è il core business: Connecting Food. Qualche mese fa, avevo incontrato uno dei fondatori del marchio Juste, avevamo parlato della tracciabilità del latte e questa intervista mi ha spinta a saperne di più! Così ho incontrato virtualmente Alessandro Conti e Paola Mangano, entrambi dipendenti della start-up, per porre le mie domande!

Cominciamo con una semplice domanda: cos’è la blockchain?

Alessandro mi spiega che blockchain è una tecnologia per memorizzare e trasmettere informazioni in modo decentralizzato, trasparente e sicuro, e potenzialmente in grado di comunicare con altri sistemi blockchain. Si tratta quindi di un mezzo per tracciare i dati lungo tutto il processo di produzione di un prodotto, istituendo un sistema di raccolta delle informazioni in ogni fase.

E la start-up Connecting Food, fondata nel 2016, è specializzata sulla tecnologia blockchain nel settore agroalimentare. La loro soluzione è un software che recupera le informazioni di produzione, lavorazione, instradamento (…) e permette alle aziende di vedere cosa sta succedendo lungo la catena di approvvigionamento e controllare in tempo reale ogni lotto. Tutti i dati sono nello stesso posto, il che rende più facile individuare un lotto in caso di errore e anche più facile da usare per tutti gli attori del settore.

Centralizzare le informazioni

Ogni anello dell’industria alimentare ha spesso un proprio software di gestione dei dati (Oracle, SAP, ecc.) dove manca le funzionalità “food”. I miei due interlocutori mi spiegano che Connecting Food, con le sue soluzioni, permette di aggiungere le funzionalità mancanti per tracciare, controllare la qualità e registrare i dati in tempo reale. Quando ci sono diversi attori nel processo, integrano tutti i sistemi coinvolti nello stesso software. Offre anche un servizio agli attori a monte della catena che spesso non hanno un sistema informativo (produttori, agricoltori, allevatori…).

Il compito di Connecting Food è quello di centralizzare l’intero sistema in un unico luogo, in modo che ogni attore utilizzi gli stessi dati, la stessa interfaccia, lo stesso tipo di interazione e questo faciliti il lavoro degli operatori lungo la catena. Un guadagno in efficienza!

Come garantire la qualità delle informazioni inserite?

La piattaforma Connecting Food raccoglie dati da ogni attore del settore, nel formato in cui già esistono. Nella maggior parte dei casi, si tratta di software ERP o di gestione, utilizzati in ogni fase della produzione. Ma, come sottolinea Alessandro, l’origine di questi dati sono, per la maggior parte, gli esseri umani che forniscono le informazioni. Il rischio di errore è quindi presente. Il famoso detto “errare è umano”.

Ed è proprio per questo che i miei interlocutori mi parlano dello Strumento (con la S maiuscola!) che fa la differenza in Connecting Food: LiveAudit®. Si tratta di un modulo di verifica delle informazioni completamente digitalizzato che permette loro di controllare che le informazioni integrate nei sistemi blockchain siano conformi alle specifiche dei prodotti o ai controlli interni impostati nel sistema. Aggiungono una fase di verifica ulteriore dei dati per garantire che tutte le informazioni raccolte e memorizzate nella blockchain siano coerenti e affidabili. “Questa è la digitalizzazione del controllo di qualità”.

In caso di inserimento deliberato di dati errati, la blockchain gioca un ruolo fondamentale perché quando si inseriscono informazioni in essa, si lasciano impronte digitali. È difficile vedere immediatamente se un’informazione è sbagliata, LiveAudit® interpreta l’informazione inserita. Tuttavia, alla fine della catena, quando ci si rende conto che i lotti non sono conformi ai dati indicati, è possibile vedere le transazioni per lotto grazie alla famosa blockchain. Collegando le informazioni, possiamo risalire alla fonte della disinformazione.

Progetti raggruppando diversi attori lungo la filiera

Connecting Food ha lavorato con grandi gruppi dell’industria alimentare come Mondelez, LU, Herta, Terrena, Socopa, Francine ed Evelia. Recentemente hanno lavorato su un progetto di integrazione di sistemi con Herta, Socopa e Terrena, tre attori indipendenti, e Alessandro dice che questi sono progetti che portano grande valore alla catena alimentare. Una forte collaborazione grazie alla condivisione di informazioni, dati e know-how.

Il sistema blockchain può anche essere il progetto di un singolo attore che desidera integrare funzionalità specifiche per uso interno.

I vantaggi di un sistema di tracciabilità per i consumatori

Come abbiamo spiegato prima nell’articolo, ci sono molti vantaggi per le aziende: controllo della qualità ed efficienza dei processi.

I consumatori hanno finalmente accesso alle informazioni sulla produzione dei prodotti che consumano. Un sistema che si basa sulla trasparenza in ogni fase e che può essere consultato tramite un codice QR. E attenzione, non sono informazioni generiche quelle indicate, ma informazioni recuperate e integrate in tempo reale dal software, delle informazioni dinamiche. Nel caso del latte Juste & Vendéen, per esempio, sappiamo precisamente per ogni bottiglia, chi è l’allevatore che ha prodotto il latte.

L’origine di Connecting Food

Connecting food è una start-up francese, creata a Parigi con un’anima europea, fondata da Maxine Roper (nazionalità inglese) e Stefano Volpi (nazionalità italiana). L’idea è nata dal desiderio di riconnettere i consumatori con il loro cibo, di fornire uno strumento di trasparenza per le aziende alimentari e di facilitare il lavoro degli operatori del settore. Così, è possibile garantire la tracciabilità e il controllo di qualità dei prodotti alimentari.

Come sapete (o forse non ancora), Comunica Coltura guarda al mercato agricolo e agroalimentare sia in Francia che in Italia, così ho chiesto ad Alessandro e Paola i loro piani di sviluppo all’estero. Ed è stato un piacere scoprire che stanno sviluppando Connecting Food sul mercato agroalimentare italiano e spagnolo. Stanno già collaborando con grandi aziende come Incarlopsa in Spagna (uno dei principali fornitori di Mercadona). Lavorano attualmente su progetti anche in Italia… Ma per il momento è riservato. #suspense!

France et Italie, due mercati simili?

Il settore agroalimentare in Italia è importante e strategico, mi spiegano. Gli attori e aziende stanno mostrando grande reattività e interesse nell’argomento blockchain. Alessandro specifica che il modello economico del settore agroalimentare in Francia e in Italia è simile. E’ a livello dell’approccio con la blockchain che appaiono le differenze. In Italia, c’è ancora un dibattito tra blockchain pubblica e privata, a differenza della Francia dove da meno preoccupazioni.

Differenza blockchain pubblica vs privata: la blockchain pubblica è un luogo, dove tutti i dati sono raccolti e possono essere consultati da tutti. La blockchain privata permette di lavorare su diversi livelli di riservatezza e tipologie di informazioni. C’è la possibilità di scegliere con chi condividere i dati. Inoltre, in un contesto commerciale competitivo, è ovvio che non tutte le informazioni possono essere rese pubbliche. 

Nel caso di Connecting Food, una blockchain privata, la differenza sta principalmente negli altri servizi che offrono ai loro clienti. Poiché la parte blockchain è solo un componente della loro soluzione, integrata a uno strumento globale per la tracciabilità e il controllo digitale della qualità in tempo reale (sistema LiveAudit®).

Il supporto alle aziende

Mi interessava sapere come accompagnano le aziende per implementare la loro soluzione e Alessandro mi spiega che, innanzitutto, c’è un processo di definizione del progetto per capire i bisogni del business e le funzionalità richieste. Quando il progetto inizia, c’è la fase di implementazione della soluzione con workshop incentrati sul processo, sui sistemi informativi e sul marketing. Poi viene la fase tecnica (IT) e infine la diffusione della soluzione.

È ora di concludere questo articolo

Siete arrivati/e alla conclusione e spero che queste spiegazioni sulla blockchain nel settore agroalimentare vi sembrino chiare! La tracciabilità dei prodotti agricoli è un tema ormai imprescindibile, i consumatori vogliono conoscere l’origine di ciò che mangiano. Abbiamo parlato a lungo dei vantaggi per le aziende, se non altro per gli usi interni che permettono di aumentare l’efficienza. La blockchain e l’accessibilità delle informazioni direttamente sui prodotti di consumo quotidiano sono una garanzia di trasparenza che soddisfa le aspettative del grande pubblico di oggi.
Se ti è piaciuto questo articolo, non esitare a commentarlo e condividerlo sulle reti!