petites plantes en godet alignées
Ortofloricoltura, Storie professionali

Vasetti biodegradabili, l’uso fatto dai vivaisti

Incontro con Energy Green, distributore Fertilpot in Italia

Per questo nuovo articolo nella rubrica delle storie professionali, ho seguito Alessandro Guglielmi, direttore di Energy Green per saperne di più sui vasetti biodegradabili e il loro utilizzo in Italia. L’ho accompagnato durante un giorno nella provincia di Torino, approfittandone per farmi spiegare il suo lavoro e i prodotti Fertilpot, che commercializza sul mercato italiano. Durante il nostro giro, abbiamo anche incontrato due dei suoi clienti, che hanno deciso di modificare i loro metodi di coltura passando al vasetto ecologico. È stata una giornata piena di scoperte, con delle testimonianze molto interessanti!

Quando ho contattato Alessandro per scoprirne di più sul Fertilpot, dopo aver visto una pubblicazione su Linkedin (ebbene si, facilita davvero il contatto), non nascondo che avevo tante domande da porgli. In particolare, la differenza in termini di coltura tra un vasetto biodegradabile e di plastica. Ma anche da un punto di vista professionale; è facile cambiare le proprie abitudini per adottare i vasetti in fibra di legno? Come adattare la produzione? E quale è il costo di un tale cambiamento?

Presentazione del Fertilpot 

La giornata si è svolta in tre fasi, la prima è stata dedicata alla scoperta del prodotto. Alessandro comincia la sua spiegazione dalla coltura delle piante in vasetti di plastica e il modo in cui le radici avvolgono le pareti formando una spirale, incollate alla parete di plastica. Di conseguenza, l’interno della zolla di terra ha solo poche radici. Quando si estrae la pianta del vasetto per trapiantarla, la zolla si rompe, le radici non sono agglomerate e questo provoca uno shock alla pianta.

Così è nata l’idea del Fertilpot, creato da un’azienda francese che propone un’alternativa naturale e biodegradabile: vasetti composti esclusivamente di fibre di legno. Con questo metodo, le radici si sviluppano nella zolla di terra nonché all’esterno del vasetto, questo favorisce la crescita della pianta. L’azienda francese si chiama Fertil S.A.

fertilpot sur conteneur plastique

Entriamo nei dettagli tecnici

fertilpot mouillé

Alessandro mi fa vedere l’utilizzo del Fertilpot. Diversamente dal vasetto in plastica standard, il vasetto in fibra di legno si impregna di acqua fino all’alto. L’acqua non fuoriesce direttamente verso il fondo, non ristagna. Umidifica tutte le parti del vaso e questo permette alle radici di svilupparsi in maniera uniforme, sia in basso che in alto.

Come già detto, questo tipo di coltura permette di evitare alla pianta lo shock del trapianto. Con un vasetto biodegradabile, non è necessario toglierlo e le radici sono già in buone condizioni per essere messe in terra.

La manipolazione dei vasetti Fertilpot

Il lato negativo di questa soluzione è quando il vasetto è bagnato perché ovviamente è difficile da manipolare. Per i professionisti, come i vivaisti, è una soluzione complicata da implementare su larga scala. Occorre non dimenticare che nei vivai, le piante sono spostate nelle serre, messe all’aperto in preda alle intemperie e si aggiunge anche la questione delle spedizioni… Per questi problemi, Alessandro mi spiega quali soluzioni hanno trovato da Energy Green.

Ed è in Germania che ha trovato la soluzione adatta ai suoi clienti!
Ha scelto di proporre ai clienti dei contenitori di plastica molto resistenti per poter manipolare i vasetti Fertilpot.

“Ma è plastica quindi che senso ha?”

Alessandro mi risponde che effettivamente è plastica e in questo caso preciso, è un materiale resistente e soprattutto riutilizzabile. Non è più plastica monouso ma una soluzione durevole. Il mio interlocutore mi spiega che a oggi, è l’unico modo che abbia trovato per rispondere in maniera efficace al problema di numerosi vivaisti in Italia.

Energy Green ha lavorato a lungo al fianco del fornitore tedesco sulla concezione dei contenitori al fine di trovare le forme ideali per mantenere i vasetti e non ostacolare la crescita delle piante. Questi contenitori sono progettati per resistere in esterno e favorire la circolazione dell’aria sotto e sui lati di ogni vaso. Così, le piante non si seccano. Chiama questo “l’effetto camino” tra i buchi sotto e i canali laterali. Hanno creato numerose dimensioni per rispondere a tutte le esigenze e tipi di colture dei loro clienti.

conteneurs plastique pour fertilpot

Qual è il costo per il vivaio?  

L’acquisto di questi contenitori è da considerare come un investimento perché in seguito l’azienda li tiene oppure implementa un sistema di deposito durante il trasporto, mi spiega Alessandro. Energy Green garantisce durante 5 anni i contenitori e mi racconta che uno dei suoi clienti in Liguria utilizza gli stessi dal 2000. Un altro vantaggio è che si pulisce facilmente e può essere sterilizzato, al contrario dei contenitori in polistirolo espanso.

Energy Green si impegna per far aderire i loro clienti al progetto dei vasetti biodegradabili #plasticFree perché la tassa “plastic tax” si sta mettendo in moto e ogni settore è impattato. La difficoltà sarà quindi di abbandonare la plastica monouso e trovare alternative che permettono alle aziende di mantenere lo stesso rendimento e la stessa qualità di prodotto.

Il cambiamento è facile?  

pepiniere arbustes

“Dipende delle aziende e delle abitudini”, mi racconta Alessandro. Alcune aziende operano un cambiamento radicale mentre altre provano su piccole quantità per aumentare progressivamente. Quando hanno trovato il metodo adatto alle loro colture allora passano al 100% a vasetti in fibra di legno con i contenitori di plastica resistenti. Sono numerosi anni che Energy Green lavora nel settore dei vasi biodegradabili presso i professionisti constatando che il cambiamento si fa nella durata. Occorrono da 3 a 4 stagioni per convincere i professionisti a provare, per poi accompagnarli durante il periodo di transizione dei vasetti di plastica monouso a quelli in fibra di legno.

È felice di vedere anche una clientela giovane che desidera fare delle prove e molto più disposta a provare delle alternative alla plastica.

Sforzi e investimenti per l’azienda

Ovviamente, cambiare, implica di dover modificare le macchine di rinvaso e adottare nuove abitudini di lavoro per maneggiare dei vasetti diversi da quelli in plastica. Per quanto riguarda il costo, Alessandro è lucido “il costo è maggiore rispetto alla plastica e dipende anche dai volumi fatti. Non bisogna illudersi, è difficile essere competitivi quanto i prodotti fabbricati a partire dal petrolio e l’industria della chimica sono stati sviluppati in questi ultimi decenni”.

L’evoluzione dell’utilizzo dei vasi biodegradabili sul mercato italiano

C’è un interesse più forte in questi ultimi anni e il mercato è in crescita, dovuto al fatto che c’è una forte sensibilità all’utilizzo dei materiali ecologici. Tuttavia, Alessandro non crede che ci sarà un cambiamento radicale da un giorno all’altro. Si farà progressivamente, settore per settore.

Incontro con i vivaisti

Nous avons continué cette journée avec la visite de deux entreprises ; l’une spécialisée dans l’horticulture et les fleurs d’ornement, la pépinière Le Serre basée à Piobesi Torinese. L’autre, la pépinière Purpurea, produit et commercialise des arbustes, arbres ornementaux et plantes vivaces. Deux entreprises avec des besoins différents. Toutes deux ont décidé de tester le Fertilpot pour leurs cultures. 

Abbiamo proseguito questa giornata con la visita di due aziende: una specializzata nella floricoltura, il vivaio Le Serre basato a Piovesi Torinese e l’altra, il vivaio Purpurea, che produce e commercializza arbusti, piante forestali e perenni. Due aziende con bisogni diversi. Tutte due hanno deciso di testare il Fertilpot per le loro colture.

Vivaio Le Serre, piante annuali e fiori ornamentali

conversation dans une serre

Ho prima incontrato Sergio Ferraro, titolare del vivaio Le Serre. È un’azienda familiare specializzata in floricoltura, piante annuali e fiori ornamentali da più di 40 anni. Vendono direttamente ai giardinieri e ai comuni. Sergio mi spiega che hanno fatto la scelta di sostituire i vasetti di plastica monouso in modo graduale. Per testare l’utilizzo, e poter adattare il loro modo di produzione in modo da fornire ai loro clienti dei prodotti della stessa qualità.

Per lui, la soluzione dei vasi biodegradabili che si possono mettere direttamente nella terra è un vero vantaggio e risparmio del tempo. Per fare un’aiuola di fiori, non ci si perde più tempo a togliere il vaso, si trapianta direttamente. Inoltre, la pianta si sviluppa meglio, si radica più velocemente.

E quando gli chiedo se è stato facile sostituire i vasi di plastica, mi risponde che all’inizio, c’è stata un po’ di esitazione dovuto al fatto di dover cambiare delle tecniche di colture consolidate da anni. Aggiunge che hanno dovuto rivedere la quantità di terriccio e studiare come reagivano le piante.

“Naturalmente all’inizio ci sono problemi, ma dei problemi che si risolvono durante il primo anno di produzione” (Sergio)

Pépinière Purpurea, arbusti e piante perenni

horticulteur piemont

Poi, ho incontrato Alberto Peyron, titolare del vivaio Purpurea, specialista nella produzione di arbusti. Al contrario di Sergio, Alberto ha deciso di cambiare completamente le sue abitudini passando al 100% Fertilpot l’anno scorso.

Purpurea lavora con professionisti (B2B). Il vivaio ha preso questa decisione in seguito alla loro adesione al marchio di qualità “viva i fiori”. Hanno deciso di investire anche di più nel processo dello sviluppo sostenibile.

Lavoravano già su tematiche di sostenibilità come l’utilizzo della pacciamatura, il diserbo manuale e l’utilizzo di materiale biodegradabili. La questione dei vasetti era quindi un argomento importante sul quale desideravano evolvere. Alberto mi spiega anche che da un punto di vista commerciale, questo cambiamento permette a loro di differenziarsi sul mercato.

Ho chiesto a lui anche come è stato di passare dai vasetti di plastica a quelli biodegradabili e Alberto mi confida che la più grande difficoltà è stata sapere come manipolare le piante e imparare con la sua squadra nuovi gesti nel quotidiano. L’altro lato negativo, secondo lui, riguarda gli ordini ai fornitori esterni per completare i propri ordini ai clienti finali. Gli acquisti arrivano molto spesso con vasi di plastica e deve mandare un ordine con un misto di vasetti.

Alberto racconta che dopo solo una stagione di esperimento, osserva dei vantaggi sulla crescita delle piante, un miglior radicamento e la possibilità di valorizzare le sue scelte di produzione presso i suoi clienti.

Chi è Energy Green?

È un distributore di materiale ortofloricolo in Italia, collaborano, tra gli altri, con l’azienda produttrice Fertil in Francia. Energy Green è stato creato nel 2010 ma la sua storia è più antica e la distribuzione dei prodotti specializzati per il mercato italiano dell’ortofloricoltura risale al 1998. È in questa data che hanno iniziato a distribuire in Italia i vasetti Fertilpot. Una lunga storia! Oggi, sono 5 dipendenti e collaborano con diversi agenti commerciali, in questo modo, distribuiscono i loro prodotti in tutta Italia.

Ed eccoci qui, arrivati alla conclusione

È stata una giornata ricca di incontri e scoperte! Ero curiosa di comprendere l’utilizzo dei vasetti biodegradabili, sono stata felice di visitare i vivai e i professionisti che mi hanno raccontato in tutta trasparenza la loro esperienza. Ringrazio Alessandro Guglielmi con il quale ho avuto delle discussioni molto istruttive sulla produzione ortofloricola attraverso l’Italia. Sono lieta di vedere che le aziende si impegnano per far evolvere la loro pratiche di produzione limitando l’utilizzo della plastica monouso. Abbiamo sempre l’impressione che non facciamo abbastanza, ma quello che sembra essere un piccolo passo per l’opinione pubblica è in realtà un grande cambiamento per le piccole aziende. Trovo molto importante di valorizzare questi cambiamenti e il loro approccio ecologico.
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